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Aidoru. Così in Giappone si pronuncia la parola inglese “idol”, idolo, ed è nella terra del Sol Levante il modo di chiamare le star che, giunte giovanissime all’apice del successo, sono poi dimenticate subito dopo. Nati nei primi anni Novanta a Cesena con il nome di Konfettura, gli Aidoru sono Dario Giovannini, Diego Sapignoli, Michele Bertoni e Mirko Abbondanza.

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04/03/11

Enrico Farnedi - newsletter marzo 2011

VI ANNUNCIAMO CON PIACERE UN NUOVO INGRESSO NEL ROSTER DI AIDORU ASSOCIAZIONE: ENRICO FARNEDI.
ENRICO UN GIORNO HA INCONTRATO UNO STRUMENTO POCO UTILIZZATO, ALMENO NEL CAMPO DELLA CANZONE D'AUTORE. SE NE È INNAMORATO E LO HA FATTO DIVENTARE IL PROTAGONISTA DEL SUO PRIMO DISCO SOLISTA: HO LASCIATO TUTTO ACCESO
QUESTO STRUMENTO È L'UKULELE.




HO LASCIATO TUTTO ACCESO È LA TAPPA PIÙ RECENTE DI UN VARIEGATO E APPASSIONATO PERCORSO ARTISTICO E VEDE ENRICO IN VESTE DI ‘ONE MAN BAND’. UKULELE, BANJOLELE, BASSO, BATTERIA, SINTETIZZATORE, TAMBURELLO, SHAKER, GLOCKENSPIEL, UNA TROMBA GIOCATTOLO E VARI TEGAMI DA CUCINA SONO ALCUNI DEGLI STRUMENTI CHE HA SUONATO, TUTTO DA SOLO NELLA SUA CANTINA, PER DARE FORMA AD UN DISCO SPENSIERATO, VIBRANTE E RIFLESSIVO FRUTTO DI UN'EVIDENTE BACKGROUND ARTISTICO CHE SI È CONCRETIZZATO IN UN BUON ESORDIO PER ENRICO: UN OTTIMO POLISTRUMENTISTA, CHE CONTA BELLE E IMPORTANTI COLLABORAZIONI - THE GOOD FELLAS, VINICIO CAPOSSELA, QUINTORIGO, TANITA TIKARAM, CESARE CREMONINI, STEVE COLEMAN, CHERYL PORTER, COCHI & RENATO E FRANÇOISE HARDY, PER CITARNE ALCUNI - E CHE HA IMPARATO MOLTO BENE A SCRIVERE CANZONI PERSONALI.

HO LASCIATO TUTTO ACCESO È USCITO IL 15 OTTOBRE 2010 EDITO DA SIDECAR/BRUTTURE MODERNE


ALCUNI DICONO DI LUI

“CON IL SUO ESORDIO SOLISTA SI LASCIA SCOPRIRE ANCHE COME UN ASSAI PROMETTENTE INTERPRETE DELLA CANZONE ITALIANA CONTEMPORANEA, A METÀ STRADA TRA UN PICCOLO ENDRIGO PATAFISICO E UN LAUZI ALLE PRESE CON L’ERMENEUTICA IN PUNTA DI UKULELE DELLA FILOSOFIA TASCABILE DI CHARLES SCHULTZ. AL DI LÀ DEL NOSTRO AMORE PER LA PICCOLA PULCE A QUATTRO CORDE E PER LA SUA POETICA VOCE, PIACE E CONQUISTA IL FOLGORANTE UMORISMO E LA SOFISTICATA MALINCONIA DI QUESTO PICCOLO GRANDE PITTORE FUMISTA DI EMOZIONI. LE PARTITURE DI FARNEDI HANNO INFATTI LA CONSISTENZA INEFFABILE DI UNA DISTRAZIONE MOMENTANEA, MA ANCHE LO SGUARDO PERSPICUO DI UN PIERROT EQUILIBRISTA SUL BARATRO DELLA PIÙ AMARA SOLITUDINE. SE TENCO AVESSE LETTO DI PIÙ ALAN FORD AVREBBE COMPOSTO CANZONI SIMILI A QUESTE.” ONDA ROCK FRANCESCO GIORDANI

“LE ATMOSFERE SONO MOLTO VARIE E CORRONO PER IL MONDO DELLA MUSICA PASSANDO DAL POP ROCK DEL NORD EUROPA ALLE BALLATE SCANZONATE DEL SUD AMERICA. VIVACE, ALLEGRO, DIVERTENTE E CALDO, QUESTO È IL DISCO D'ESORDIO DI ENRICO FARNEDI.” SOUND36.COM CLAUDIO DONATELLI

“ENRICO FARNEDI, TROMBA SWING PROFESSIONISTA CHE SI È INVAGHITO DELL’UKULELE E SI RICORDA DEI THE THE DI MATT JOHNSON E RIPRENDE QUESTA GRAN CANZONE DA DUSK DEL 1993 (QUELLO CON JOHNNY MARR DEGLI SMITHS IN GRAN FORMA): “IF YOU CAN’T CHANGE THE WORLD, CHANGE YOURSELF”. E LUI SI CREA UN MONDO DI MINIATURE PER CHITARRINA HAWAIIANA E ROCK ALLA COCQUE.” INTERNAZIONALE PIER ANDREA CANEI

“UNA SOLIDA PREPARAZIONE ACCADEMICA ALLE SPALLE, UN BACKGROUND DA POLISTRUMENTISTA E UNA VERSATILITÀ MUSICALE CHE NON FA SCONTI. LUI È ENRICO FARNEDI E IL SUO ESORDIO SOLISTA HO LASCIATO TUTTO ACCESO DOVE SPICCA L'OTTIMA SCRITTURA, CAPACE CON POCHI SUONI ESSENZIALI DI TRATTEGGIARE UN UNIVERSO.” SENTIREASCOLTARE.COM STEFANO SOLVENTI, TERESA GRECO, FABRIZIO ZAMPIGHI, LUCA BARACHETTI

“LE DUE TRACCE IN INGLESE: L’INEDITA BALLATA DI GUSTO SPRINGSTEENIANO, JIULIE E L’AZZECCATA E PIACEVOLMENTE SCARNA VERSIONE DI LONELY PLANET DI THE THE. FOLK, COUNTRY E BLUES DI STAMPO POP.” RUMORE BARBARA SANTI



I PROSSIMI LIVE
CALENDARIO APERTO

12.03 LA MELA DI NEWTON [PADOVA]
13.03 CASA DEL DISCO [FAENZA]

IL SITO DI ENRICO È IN ALLESTIMENTO: SARÀ ONLINE A GIORNI
PER ORA PER MAGGIORI INFO POTETE CONSULTARE
WWW.MYSPACE.COM/ENRICOFARNEDI
FACEBOOK: ENRICO FARNEDI

04/02/11

SONGS CANZONI_LANDSCAPES PAESAGGI recital rimandato per neve

Cari amici, come sapete la presentazione, fissata lo scorso 21 gennaio presso il Teatro Turroni di Sogliano al Rubicone (FC), di "SONGS CANZONI_LANDSCAPES PAESAGGI, concerto per immagini, parole e sagome di cartone" è stata annullata causa neve.
La data sarà recuperata giovedì 7 aprile 2011.


SONGS CANZONI_LANDSCAPES PAESAGGI
concerto per immagini, parole e sagome di cartone
primo studio 07 04 2011 Sogliano al Rubicone

"io stupefatto compongo un unico canto / per tutti i giorni del cosmo io rispetto il rito fino all'ultimo richiamo del cielo"


Songs Canzoni_Landscapes Paesaggi nasce come progetto musicale nel quale convivono il rock e la musica contemporanea, il punk e il jazz, l’improvvisazione e la composizione, in un crocevia di suoni evocativi che ricostruiscono paesaggi e luoghi immaginari intensi, profondi e suggestivi, per divenire spettacolo composito fra musica, poesia e visioni sceniche, con la collaborazione di Leonardo Delogu per la parte performativa, Roberta Magnani per le parole, Virginia Mori per le animazioni e Daniele Quadrelli per la sezione video.

In scena quattro musicisti ed un attore che guidano e accompagnano il pubblico, con parole sussurrate che suggestionano l'ascolto e la visione, azioni volte alla costruzione dell'ambiente scenico, rumori, strumenti, note, melodie, timbri, silenzio, alla scoperta per piccoli frammenti di un paesaggio fisico e interiore, di un mondo che è troppo ricco di sfumature, emozioni, visioni e colori per rimanere immobili e non coglierne e amarne la poesia che vi trema all'interno.

L’azione performativa, minimale, quasi microscopica, si dispiega durante tutto il concerto per ricostruire un paesaggio visivo, fragile, fatto di cartone, in bianco e nero. Un paesaggio leggero, effimero in costante cambiamento anche quello legato alle animazioni e la partitura video. Le parole scritte da Roberta Magnani e interpretate da Leonardo Delogu popoleranno questi luoghi come sussurri, come vento che si insinua nelle fessure: ogni tanto qualche sagoma si affaccerà sulla porta. Il performer dalla penombra farà emergere luoghi, scorci naturali e urbani, luoghi della nostra vita e della nostra memoria, per poi farli ripiombare nell’ombra, dolcemente.


“Songs Canzoni_Landscapes Paesaggi concerto per immagini, parole e sagome di cartone è il chiudere gli occhi e l'abbandonarsi in un limbo, è l'attimo seguente al donarsi completamente al mondo - urbano e naturale - e alle sue infinite manifestazioni. Un rapporto dialettico in cui l'anima non solo assorbe ciò con cui entra in contatto ma lo trasforma, lo rielabora, lo filtra umanamente: poesia della natura e poesia dell'uomo, nello stesso linguaggio, negli stessi suoni.” Paolo Bellipanni

Al Teatro Elisabetta Turroni viene presentato il primo studio.



musiche Aidoru
voce recitante e trame scenografiche Leonardo Delogu
testi Roberta Magnani
video Daniele Quadrelli
animazioni Virginia Mori
musicisti in scena Mirko Abbondanza, Michele Bertoni, Dario Giovannini e Diego Sapignoli
organizzazione Carlotta Pieri
produzione Aidoru Associazione, Teatro Elisabetta Turroni/Comune di Sogliano al Rubicone, T.I.R. Teatri in Residenza - Provincia di Forlì-Cesena e Regione Emilia Romagna

30/06/10

Aidoru cercano 5 musicisti per progetto speciale ad Anzio

BANDO DI SELEZIONE DI 5 MUSICISTI PER LA PERFORMANCE SONGS CANZONI vs LANDSCAPES PAESAGGI

DAL 27 LUGLIO AL 1 AGOSTO 2010
RIFRAZIONI, ANZIO/NETTUNO, ROMA

27, 28, 29, 31 RESIDENZA E PROVE PER L'ALLESTIMENTO DI "LANDSCAPES PAESAGGI"
VENERDÌ 30 PERFORMANCE MUSICALE "SONGS CANZONI"
DOMENICA 1 PERFORMANCE MUSICALE "LANDSCAPES PAESAGGI"



"SONGS CANZONI - LANDSCAPES PAESAGGI" CONTIENE DUE ASPETTI CONTRASTANTI: CANZONI (CHE NELLA COMUNICAZIONE E NELL'IMMAGINE DEL DISCO È STATO IN UN QUALCHE MODO ASSOCIATO ALLA VISIONE URBANA E ALL'UOMO) E PAESAGGI (PER NOI È IL MISCHIARSI NELLA FORMA E NELL’ESSENZA CON TUTTO L'INTORNO COSÌ COME APPARE DAL SOVRAPPORSI DELLE IMMAGINI, DI PAROLE E IMMAGINI, NELLA GRAFICA DEL DELL'ALBUM).

VOGLIAMO TENTARE UNA VERIFICA DI QUESTO DUALISMO E VEDERE QUANTO UN LUOGO PUÒ CONDIZIONARE LA MUSICA. VOGLIAMO PROVARE A ESEGUIRE LE NOSTRE CANZONI-PAESAGGI IN DUE LUOGHI COMPLETAMENTE DIVERSI PER CAPIRE SE DAVVERO PUÒ PREVALERE UN ASPETTO SULL'ALTRO E ANCHE PER AVERE, FINALMENTE, L'OCCASIONE DI POTER EQUIPARARE LE DUE FORZE CHE CARATTERIZZANO QUESTO LAVORO COSÌ COMPLESSO.
UN LUOGO CANONICO, DUNQUE, UN "LUOGO ADATTO" AL CENTRO DELLA CITTÀ, UN LUOGO PREDISPOSTO A OSPITARE UN CONCERTO E DALL'ALTRA PARTE UN LUOGO IMMERSO NELLA NATURA, UN LUOGO CHE SI PRESTA A QUESTO ESPERIMENTO FORMALE CON TUTTA LA SUA POTENZA E LA SUA PREGNANZA, UN "LUOGO PAESAGGIO", UN LUOGO DOVE POSSA ESSERE NORMALE PENSARE TUTTO IL CONTRARIO, PENSARE CHE L'ASPETTO DELLA MUSICA PIÙ URBANO, UMANO POSSA ESSERE INAPPROPRIATO. UN LUOGO CHE CI SPINGA A PRIVILEGIARE CIÒ CHE VIENE RELEGATO PURTROPPO SOLO ALL'ASCOLTO PURO DELLA MUSICA, NELL'INTIMO DELLA PROPRIA CASA A OCCHI CHIUSI, PERCHÉ FORSE NON ESISTE LA POSSIBILITÀ DI ASCOLTARE MUSICA IN UN LUOGO SILENZIOSO, BUIO E IMMERSO NELLA CONTEMPLAZIONE DELLA NATURA. UN DOPPIO CONCERTO QUINDI, PER SOTTOLINEARE IL FATTO CHE UN CONCERTO NON SOLO SI ASCOLTA MA SI VIVE IN IMMERSIONE TOTALE.

IN PARTICOLARE PER IL SECONDO CONCERTO, "LANDSCAPES PAESAGGI", PARTE PIÙ INSTALLATIVA, DI AMBIENTAZIONE E DI IMPROVVISAZIONE, INVITIAMO A UNIRSI A NOI 5 MUSICISTI ESTERNI, QUESTO PER TENTARE DI DAR FORMA AD UN CONCERTO CHE FA SUE LE COORDINATE BASE DELLA NATURA: L'INCERTO, IL MUTARE, IL MISCHIARSI NELLA FORMA E NELL'ESSENZA CON TUTTO L’INTORNO, IL CONTAMINARSI.

CHI FOSSE INTERESSATO A PARTECIPARE PUÒ INVIARE, ENTRO E NON OLTRE IL 19 LUGLIO, VIA MAIL A ORGANIZZAZIONE@AIDORUASSOCIAZIONE.COM:

1. CV REDATTO ANCHE IN MANIERA INFORMALE, IN CUI VENGA EVIDENZIATO IL LIVELLO DI PREPARAZIONE TECNICO/MUSICALE E LO STRUMENTO CHE UTILIZZA
2. RIFERIMENTI A SITI INTERNET DOVE ASCOLTARE E/O VEDERE MATERIALE DEI PROPRI PROGETTI

http://www.aidoruassociazione.com/NewsAnzio.html

11/06/10

Aidoru, recensione su Lost Highways

Songs Canzoni – Landscapes Paesaggi - Aidoru

By Giulia Gasparato on Jun 10, 2010 in Album, Recensioni

aidoruCanzoni senza voce e paesaggi privi di spazio. Dove può esistere tutto ciò? Ovviamente la risposta è una sola: nella la musica. L’arte tutta però, non vive da sé, bensì vive attraverso le persone che la creano, che la alimentano, che la diffondono: dietro a queste canzoni impossibili e questi paesaggi musicati ci sono gli Aidoru, una band anomala che ormai da tanti anni porta avanti un progetto trasversale veramente artistico che poggia nel teatro e nella musica indipendente.
Grande è la differenza tra il musicista e l’artista che si esprime in musica, ma con questo album la band cesenate ha annullato il dubbio a chi ancora poteva averlo. Songs Canzoni - Landscapes Paesaggi è più che un album. Note su note, gli Aidoru sono riusciti a creare qualcosa di lieve ed al contempo profondo, un qualcosa di intimo ma che con la sua universalità musicale è capace di abbracciare tutte le arti. Esempio di questo è l’artwork del disco, che supera l’aspirazione di essere un contenitore per un prodotto musicale: grafica e testi sono parte integrante del progetto complessivo degli Aidoru.
Divise in due parti, le diciassette tracce delineano le peculiarità delle “canzoni” e quelle dei “paesaggi”. Le prime, ritmate, coinvolgenti, lievi ed eleganti, giocano con i più svariati generi musicali per mezzo di un approccio sregolato ma preciso, tipico del jazz. Immersi nel campo della sonorizzazione, con delicati sussulti degli strumenti, soffusi rumori e l’uso discreto dell’elettronica, nella seconda parte del disco, gli Aidoru riescono a creare paesaggi come un pittore sulla tela.
La misura è la chiave di volta dell’intero album: se non ci fosse un uso così sapiente della musica e degli strumenti, l’intero lavoro si ridurrebbe ad un’accozzaglia di magnifiche idee che invece gli Aidoru riescono ad esternare in modo pulito.
Non è di certo un disco per chi cerca emozioni vibranti ed epidermiche, ma di certo le impossibili canzoni e gli immaginifici paesaggi degli Aidoru riescono a colpire chi cerca lo stupore lontano dalla fretta.
“Nel giardino delle misure / coglierai tutte le radici e le metterai nelle teste / in dono avrai l’aria sottile / i colori su cui s’appoggia l’ombra / e gli splendidi raggi di sole / ascolta la pioggia / osserva il nascere di fulmini e tuoni / là dove il vento spargeva germogli foglie e corolle / là dove c’erano quiete e morbide ombre ora fioriscono le nuvole / là s’annuvola e snuvola / aria e bisbigli si fanno uragano / poi fresco e quiete tutt’intorno / là in mezzo alla notte alla lunga notte alla sua chioma / un canto di cicale fa dimenticare le parole da dire per cogliere un fiore / così con tutte le parole uscite nell’aria / tutto s’allarga di silenzio / solo il vento porta un rumore / poi l’ordine della schiarita” (Roberta Magnani, parte di testo compreso nell’artwork del disco).

17/05/10

Aidoru comparsi sul portale di San Marco in Lamis

Music'Arte / AIDORU
Scritto da NICOLA MARIA SPAGNOLI

Songs Canzoni - Landscapes Paesaggi -  Trovarobato TRB 020
Dopo un primo ascolto il pensiero corre subito ad alcuni storici album di Brian Eno, a quelle storiche  Music for Airport o Music for Films che hanno segnato anche il percorso del rock degli anni ’70 e non solo, musiche ambientali che ritroviamo, ma per gruppo, in questo disco degli Aidoru, cesenati e sulla breccia da oltre un decennio ma con nome giapponese (Aidoru/Idol che è anche il titolo di un celebre romanzo di William Gibson, il padre del cyberpunk).
Ci aveva colpito Sputnik contenuto in 5 piccoli pezzi per gruppo con titolo… del 2001, ora, dopo l’accattivante 13 piccoli singoli radiofonici,  rieccoli con musiche ancora più rarefatte, minimaliste, colte. Squarci sonori piuttosto che brani, che negli episodi più riusciti danno realmente emozioni suggerendo visioni di paesaggi urbani come in una colonna sonora documentaria frammentaria ed essenziale, a volte sincopata e rumoristica a volte scarna e rarefatta e, a volte ancora, melodica e meditativa.
Questa ricerca sonora (il disco è strumentale!) viene creata, come in precedenza, soprattutto per il teatro tant’è che i pezzi sono presentati in concerto alternativamente a Tierkreis di Stockhausen e quindi, logicamente, anch’essi escono dagli schemi delle classiche composizioni o canzoni, dal genere rock come dal jazz ma, anche dalla musica contemporanea.
Due in uno i progetti in questo CD per, fondamentalmente, due chitarre, basso e batteria le prime undici tracce fra cui emergono emotivamente la breve Reportage e la suggestiva Ritratto delle correnti dal ritmo stanco. I brani della seconda parte, quella di Landscapes Paesaggi sono più, potremmo dire, d’avanguardia, elettronici e rumoristici ma pur sempre d’atmosfera e…ascoltabili, alcuni dal sapore più teutonico specie nel suggestivo Di notte in cui crea un particolare sound soprattutto l’accordion di Dario Giovannini che troviamo anche al piano e voce in  Reportage 03, l’unico brano “cantato”ma…alla Demetrio Stratos, quello di Cantare la Voce per intenderci.
Una segnalazione doverosa anche per l’etichetta, peraltro premiata come la migliore delle emergenti nel 2009 ed al grafico per libretto e copertina. (da RARO n.217 -  gennaio 2010)

28/04/10

Ottima recensione Aidoru su Glass House

Aidoru – Songs Canzoni-Landscapes Paesaggi martedì, 27 aprile 2010
di Marco Proietti

Non so bene per quale motivo, ma sono rimasto da subito affascinato dal nome Aidoru, cosi curiosamente nebuloso ed evocativo, cosi scarno e allo stesso tempo cosi sonoro. Cercando di capire, scopro che il termine giapponese “aidoru” significa “idolo” e si riferisce a quegli artisti ideati a tavolino per vincere sul mercato ed esaurirsi nel giro di un paio di stagioni. Niente di più lontano da quello che i “nostri” Aidoru rappresentano, una tra le migliori band che nell'ambito del rock sperimentale italiano.
Si, parliamo di rock, perchè gli Aidoru sono a tutti gli effetti una rock band, basata principalmente sul classico organico doppia chitarra-basso-batteria e il rock è stato ed è tutt'ora il punto di partenza della personalissima proposta musicale della band. Ma, come spesso accade, col passare degli anni e nel trascorrere di svariate e diversificate attività, gli Aidoru hanno progressivamente evoluto il proprio sound, producendo un disco, il quarto , che rappresenta la summa del lavoro di oltre dieci anni di attività musicale.
Dopo “...13 Piccoli Singoli Radiofonici...”, sonorizzazione di un'allestimento del Teatro Valdoca (con cui la band collabora da alcuni anni), e il decisamente più song-oriented “Nove Buone Nuove”, “Songs Canzoni-Landscapes Paesaggi” (SCLP) rappresenta tutte le diverse sfumature del sound della band di Cesena, che rendono quindi particolarmente complicato descrivere o, peggio ancora, etichettare un lavoro sempre in continuo movimento tra sperimentalismo e melodia, movimento e riflessione interiore, complesso ma comunque emozionante.
Man mano che le tracce si susseguono ci troviamo di fronte al rock-funk di Albert None, tra le tracce più immediate ed orecchiabili, per passare poi all'interessantissimo rock di Arcosanti, in cui il tessuto musicale progressivamente si sfilaccia, riducendosi in sottili e impalbabili tracce sonore che scorrono indistintamente l'una dall'altra per poi ritrovarsi e ricompattarsi a formare l'ottimo riff di apertura.
Il post-rock della miglior fattura è quello che ritroviamo in brani come Loopwalking, Interludio o le straordinarie Ritratto Delle Correnti e Pomeriggio N.1, in cui la band da dimostrazione di aver oramai completamente assorbito, metabolizzato e rielaborato la lezione di maestri del genere come i Goodspeed You Black Emperor! o i Thee Silver Mt. Zion.
Anche il jazz trova spazio nelle corde del gruppo, come nell'ottima Modale, oltre ad essere variamente disseminato lungo tutto il disco.
Dopo le “Songs Canzoni...” della prima parte, gli ultimi sei brani, i “...Landscapes Paesaggi”, rappresentano il lato maggiormente evocativo e visuale dell'ensemble, dove la batteria si fa da parte, e l'eco delle chitarre diventa protagonista, con lo spazio che si dilata creando atmosfere dall'alto impatto emotivo, in grado di generare profonde suggestioni nell'ascoltatore che sappia accoglierle.
Veri e propri paesaggi sonori, improvvisazioni, sonorizzazioni ambientali ed estemporanee produzioni di suoni, che come un pennello sembrano disegnare vere e proprie scenografie, come la stupenda Di Notte, che sembra realmente evocare le fugaci luci che danzano sullo sfondo dell'oscurità più profonda.
Davvero notevole Reportage 03, in cui il piano filtrato e smorzato si abbraccia alle armonie vocali, suoni indistinti che diventano musica, in una traccia davvero rilassante e pacificatrice.
Non tutti saranno in grado di comprendere ed apprezzare, ma di certo chi è alla ricerca di proposte innovative e all'avanguardia non potrà fare altro che amare questo disco.
 
Voto 9/10

12/04/10

Aidoru recensiti su Drive Magazine!

http://www.drivemagazine.net/mprincipato/aidoru/aidoru.html

Gruppo: Aidoru
Album: Songs Canzoni Landscapes Paesaggi
Etichetta: Trovarobato


La parola inglese “Idol” in giapponese si pronuncia “Aidoru”: è in questo modo che sono chiamate le star (della TV, della musica ecc) che giungono al successo giovanissime e poi vengono velocemene dimenticate.
La band emiliana Aidoru è formata da Diego Sapignoli, Mirko Abbondanza, Michele Bertoni e Dario Giovannini. Non sono quattro anziani, ma neppure così giovani, quindi non corrono il rischio di diventare “star adolescenti per un giorno”. Con la loro musica hanno conquistato il sincero apprezzamento della critica ma i grandi numeri non li faranno mai. Perché? Perché il loro non è materiale commerciale, bensì figlio del post-rock di matrice americana (Tortoise) e del krautrock teutonico (in particolare quello nervoso e asciutto di Neu!). A queste importanti fonti di ispirazione gli Aidoru aggiungono tre caratteri stilistici originali e, pertanto, non trascurabili: una naturale attitudine contemplativa, uno spiccato gusto per la composizione di derivazione cinematografica, una visione olistica della musica. Insomma: tutto ciò che serve per diventare una cult-band underground (i cui membri, per forza di cose, si mantengono con mestieri che non hanno niente a che fare con la musica). Le 11 canzoni e i 6 paesaggi che compongono questo album sono viaggi veloci attraverso emozioni contrastanti e stimoli culturali distanti. A volte le cose procedono con fluidità, come in ”Loopwalking” e in “Albert None”, altre volte le strutture ritmiche si smembrano battuta dopo battuta, per poi ricomporsi con una sorta di effetto sorpresa (“Arcosanti”). Alla base di “Songs Canzoni Landscapes Paesaggi” c’è un background ultradecennale che include o unisce musica e teatro: in questo abbinamento risiede il cuore sospeso del progetto Aidoru.

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